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Pier Paolo Pasolini e la Tuscia

Pier Paolo Pasolini giurato del concorso fotografico internazionale indetto dalla Libera Università della Tuscia di Viterbo. Con lui Dacia Maraini e Alberto Moravia (1975). Foto: Angelo Bernardinetti - Collezione privata famiglia Giardinieri

Pier Paolo Pasolini e la Tuscia

Religione, Dramma e Commedia

Nell’estate del 1963, Pasolini dirige Il Vangelo secondo Matteo (1964), un film sulla vita di Cristo mutuato dal racconto di uno dei quattro evangelisti.
Al posto della Palestina evangelica, giudicata poco adatta in seguito a un sopralluogo, Pasolini sceglie una serie di località del Sud Italia (Matera, Barile, Crotone e altre zone della Basilicata, Calabria e Puglia). La sequenza del battesimo di Cristo è una delle poche girate altrove. La location individuata dal regista è per l’appunto situata nella Tuscia, a Chia, una frazione del comune di Soriano nel Cimino. Le Cascate di Fosso Castello utilizzate nella finzione cinematografica per il battesimo scorrono peraltro vicino a un’antica costruzione, la Torre di Chia, successivamente acquistata dallo stesso Pasolini, che vi ambienterà una sequenza di Medea (1969). Il Vangelo secondo Matteo annovera inoltre alcune suggestive inquadrature della facciata della Chiesa di Santa Maria Maggiore di Tuscania.

Una lunga sequenza di Uccellacci e uccellini (1966), interpretata dai protagonisti Totò e Ninetto Davoli nelle vesti di due candidi fraticelli, è invece interamente ambientata in esterni presso la Basilica di San Pietro di Tuscania. In seguito Pasolini gira all’interno della Basilica di Sant’Elia a Castel Sant’Elia l’episodio di Il Decameron (1971) in cui Andreuccio da Perugia (Ninetto Davoli) con l’ausilio di due malfattori suoi complici depreda il cadavere di un vescovo appena deceduto.

Prezioso ispiratore, più che semplice collaboratore, di Pasolini, il regista Sergio Citti realizza due film a Chia: Ostia (1970), il suo esordio alla regìa sceneggiato insieme allo stesso Pasolini, che contiene un lungo flash-back interamente girato in esterni presso la Torre di Chia; e Casotto (1977), che si avvale delle Cascate del Fosso di Chia per la fondamentale sequenza in cui il sottoproletario Gigi (Gigi Proietti), dopo aver battuto la testa, sogna risarcimenti milionari attorniato da una schiera di bellezze muliebri discinte.

 

Foto: Pier Paolo Pasolini giurato del concorso fotografico internazionale indetto dalla Libera Università della Tuscia di Viterbo. Con lui Dacia Maraini e Alberto Moravia (1975).
Foto: Angelo Bernardinetti - Collezione privata famiglia Giardinieri

Testi di Franco Grattarola

Strada Provinciale 151 Ortana, 01038 Soriano nel Cimino