Il versante laziale della Valle del Tevere annovera diverse cittadine utilizzate come set cinematografici.
Da Castiglione in Teverina a Castelnuovo di Porto, passando per Monterotondo, Sacrofano, Fiano Romano e Morlupo, metri e metri di pellicola avvolgono questo territorio che attraversa la Tuscia e la provincia di Roma.
Castiglione in Teverina e il borgo di Sermugnano sono immortalati nel film L’Anno Mille (2007) di Diego Febbraro, che rielabora e attualizza antiche storie locali. Il regista, originario di Sermugnano, ha difatti dichiarato di aver ispirato la sua opera alle leggendarie gesta del gigantesco (oltre due metri di altezza) mercenario Herr Mugnen (dal cui nome deriverebbe appunto Sermugnano), il quale, assoldato dai conti di Bagnoregio, nell’XI secolo difese la Valle del Tevere dagli assalti dei predatori.
Proseguendo in questo percorso territoriale e cinematografico, troviamo Monterotondo, dove sono stati girati film come San Giovanni decollato (1940) di Amleto Palermi e La bellezza di Ippolita (1962) di Giancarlo Zagni, rispettivamente interpretati da Totò e Gina Lollobrigida, e Sacrofano, tra le cui vie è stata ambientata la celebre commedia La nonna Sabella (1957) di Dino Risi (protagonisti Sylva Koscina, Tina Pica, Renato Salvatori e Peppino De Filippo).
Un Totò, prima poliziotto (Totò e Carolina, 1954, di Mario Monicelli) e poi aspirante deputato (Gli onorevoli, 1963, di Sergio Corbucci), la strana coppia Johnny Dorelli e Lino Banfi (Dio li fa e poi li accoppia, 1982, di Steno) e il terzetto Stefano Fresi, Ambra Angiolini e Serena Rossi (Al posto tuo, 2016, di Max Croci) compaiono viceversa sulle piazze e le strade di Fiano Romano, così come, in quelle di Morlupo, Tino Scotti (I morti non pagano le tasse, 1952, di Sergio Grieco) e Carlo Verdone (Grande grosso e… Verdone, 2008, di Carlo Verdone) passeggiano inquadrati dalla macchina da presa.
La location più particolare della Valle del Tevere è invece Castelnuovo di Porto, dove sono stati realizzati i trasgressivi Spell (dolce mattatoio) (1977) di Alberto Cavallone e Un gatto nel cervello (1990) di Lucio Fulci.
Foto: Rossella Como e Renato Salvatori sul set de La nonna Sabella di Dino Risi (1957).
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Testi di Franco Grattarola